ALLA FINE SONO SOLO8MESI….

Tramonto...

Tramonto…

Mancano due giorni al ritorno ma questa volta non mi va di iniziare il conto alla rovescia come ho fatto quando siamo partiti.
Questi otto mesi sono stati i più importanti della mia vita; ho visto mille realtà diverse, mi sono confrontato con problemi, pensieri e culture lontane anni luce da quello a cui siamo stati sempre abituati. Alcune cose mi hanno affascinato e altre sono stato contento di averle viste anche se non ritengo possano mai far parte di quello che sono. Da tutte ho appreso, ho imparato e mi sono fatto delle domande.
Adesso viene il momento di tornare in quella che purtroppo adesso faccio fatica a chiamare casa. Non so come reagirò al contatto con quello che mi ha accompagnato per i miei primi quaranta anni di vita ma sono quasi certo di tornare in un paese in cui farò ancora più fatica a riconoscermi.
Ultimamente prima di partire ho sempre provato un certo disagio nella vita di tutti i giorni sia in ambito lavorativo che quello privato: non riesco più ad accettare certe dinamiche che ormai in Italia sono normali. Lo Stato invece di proteggere i suoi cittadini sembra fare di tutto per castrarli e ingannarli in nome di un concetto tutto particolare di comunità e nazione, le aziende pretendono che il lavoro diventi l’unica ragione di vita delle persone senza nemmeno lontanamente immaginare cosa possa essere la gratificazione e meritocrazia, rapporti umani basati sempre più spesso sulla malcelata invidia e rancore verso chi la pensa in maniera diversa o non si riesca a conformare all’ambiente.
L’Italia ha perso la sua energia, il pessimismo e la rassegnazione hanno soppiantato da tempo il sano gusto per la sfida e ormai sembra che l’unica preoccupazione sia sopravvivere alle angherie di una classe dirigente, politica ed economica, che pensa che tutto gli sia dovuto e che ci sia sempre qualcuno da incolpare per la loro pochezza e approssimazione.
Torniamo e cercheremo di contribuire a migliorare il paese che ci ha dato i natali ma sinceramente non credo di essere capace di far cambiare le cose.
Negli ultimi dieci anni ho dovuto constatare, mio malgrado, che il mio mondo non era come me lo ero immaginato e costruito e questo viaggio è stato un ulteriore conferma di come, oltre lo stagno in cui ho sempre nuotato, c’è un mare di idee ed opportunità che vale la pena, se non altro, di esplorare.
Non esiste una medicina che curi tutte le malattie così come non esiste una risposta valida per tutte le persone. Io ho sognato questi ultimi otto mesi per gran parte della mia vita è adesso posso dire di aver fatto una scelta consapevole, coraggiosa e appagante.
Cosa mi ha dato è in larga parte qualcosa di troppo personale e cosa o dove mi porterà non posso ancora saperlo, ma il solo fatto di essermi rimesso in gioco a quaranta anni è stato quanto di più intelligente io potessi fare.
Il desiderio di cambiamento me lo sono tatuato addosso e la rinascita che esso rappresenta dovrà ricordarmi di non stancarmi nella ricerca di qualcosa che possa farmi diventare una persona migliore o, semplicemente, maggiormente soddisfatta.

Il 31 Dicembre atterreremo a Malpensa e così come sono state importanti le persone che abbiamo incontrato nella nostra avventura così sarà importante rivedere gli amici che, con la loro presenza, riescono a far passare in secondo piano anche il più noioso degli articoli scritti fino ad ora come questo….

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