Organizzare un giro del mondo non è una cosa facile…. Quando pensavo nei miei sogni a questo progetto pensavo sinceramente che i problemi maggiori sarebbero stati in relazione alla gestione del giro, ai visti, agli aerei, ma non certo a come la società mi avrebbe fatta sentire per questa mia decisione.
Nel momento in cui io e Ale abbiam preso questa decisione io ho voluto subito dirlo al lavoro…
Oltre a chiedere l’ aspettativa e quindi capire come organizzarmi al mio ritorno, volevo fare in modo che l’ azienda fosse in grado di gestire al meglio la mia assenza. L’ ho fatto perché sono e mi ritengo una persona estremamente responsabile e non mi andava che un mio cambio momentaneo di vita potesse in qualche modo condizionare il mio lavoro.
Il mio capo l’ aspettativa me l’ ha concessa e io ho pensato che con quel gesto si dimostrava ancora una volta la persona speciale che è… Pronta a capire e andare oltre il pensare comune “think different”!!!!
Così non si è dimostrato però per tutti alcuni miei colleghi. La mia decisione è stata vista con grande perplessità, quasi un voler abbandonare la barca e lasciare l’azienda per un motivo futile, una vacanza lunga, invece di continuare ad impegnarmi 50/ 60 ore alla settimana con l’ obiettivo di fatturare sempre di più ed essere al servizio di un azienda che vuole diventare sempre più grande..
Questa mia decisione ha portato ad una sorta di emarginazione totale… Sono sempre stata al centro dei progetti più importanti che l’azienda ha fatto negli ultimi 4 anni… Oggi sono confinata a lavorare con non so quali obiettivi…. che per me e la situazione peggiore…
Questa situazione mi fa stare inevitabilmente molto male.. Non perché non sono più in mano mia i progetti, quello mi sembra giusto, ma il fatto che mi vengano tolti perché “non più in grado di farli con la dedizione e l’ amore che ho sempre avuto”, almeno questo è quello di cui vengo accusata. Questo non è giusto e non lo condivido… Io lavoro con la stessa passione e intensità di sempre perché è l’ unico modo in cui io so fare le cose…. Qualcuno dice fregatene.. Per me non esiste… Fregarmene delle
cose per me è innaturale.. Significa violentarmi mentalmente e andare contro la mia natura.
Ho chiesto questa settimana un incontro con il mio capo per cercare di capire… Lui mi ha detto che questo atteggiamento dovevo aspettarmelo ma che non è in discussione la mia capacità lavorativa, ma è normale che le altre persone si sentano in qualche modo tradite.
Il consiglio che mi ha dato e stato quello di continuare ad impegnarmi e fare in modo che dal giorno della mia decisione fino al giorno prima della mia partenza nessuno possa dirmi che il mio atteggiamento e cambiato.
Il mio atteggiamento non è mai cambiato… E continuerà ad essere quello che è sempre atto in tutti questi anni…