L’ altro giorno mi è stata fatta questa domanda:”Sere ma come fai ad affrontare la vita con coraggio e senza paura”.
Mi è venuto da sorridere perché io di paura ne ho sempre tanta. Magari non è proprio paura ma è più ansia, ma allo stesso tempo è un sentimento poco gradevole.
Ho l’ansia per il viaggio che andrò a fare, per le difficoltà che incontreremo, ho l’ansia di non vedere le persone che amo e che mi proteggono per 8 mesi, ho l’ansia di cambiare troppo e di non riuscire poi a ritornare alla mia vita.
Ho tanti pensieri per la testa, ma in generale sono sempre stata una persona abbastanza ansiosa nelle cose, anche se non l’ho mai dato molto a vedere. Ad esempio ancora adesso quando devo giocare una partita di pallavolo incomincio a pensarci dal pomeriggio per la sera, o quando ho una presentazione importante in ufficio il lunedì, la domenica non sono mai rilassata…la ripasso e ripasso fino a quando non è perfetta.
Non sono e non sono mai stata troppo a comunicare queste mie sensazioni, ma questo non vuol dire che non ho paura…anzi.
Ho poi la paura di non avere coraggio per cambiare le cose, partendo banalmente dalla mia vita. Ho paura di preferire di adattarmi piuttosto di lottare e cercare se si può vivere in un modo migliore.
Ho poi paura di svegliarmi un giorno e rendermi conto che non c’è più più tempo per cambiare niente.
Ci sono le giornate poi in cui il cielo sembra più grigio del solito e allora tutto sembra più difficile e le zone di confort, anche se strette, sembrano un rifugio sicuro. E allora salgono i dubbi, le perplessità su ciò che abbiamo deciso di fare…
In queste giornate, vado da una delle persone che mi conosce di più al mondo… Mio marito Ale e gli chiedo:”Ale mi ricordi perché facciamo questa cosa?”
Lui con la calma che si userebbe con un bambino, mi spiega punto per punto tutti i perché…e io, come un bambino che si è svegliato di notte facendo un incubo, torno a dormire Serena.