USA 2009 Parte Quinta -Ale-

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Rapida e scarsa colazione in hotel e via a coprire i 130 km che ci separano dal South Rim, uno dei due principali posti di osservazione del Grand Canyon! Vista la scarsa ricettività della zona avevamo prenotato da casa lo Yavapai Lodge, abbastanza economico considerato che dormire qui è molto più caro rispetto alla media di questa zona degli States. L’hotel, considerato il prezzo di circa 150 $ a notte non vale assolutamente i soldi spesi ma comunque è ad un tiro di schioppo dal Canyon e nonostante tutto pulito e confortevole.

Lasciamo le valigie in hotel e mi viene un’idea che si rivelerà, almeno per me, abbastanza discutibile: “Sere, io qui sono già venuto con i miei genitori 20 anni fa e avevamo sorvolato il Canyon con un piccolo areo da 20 posti, era stato fantastico, se vuoi possiamo farlo” Peccato che le condizioni meteo non fossero del tutto favorevoli; splendida giornata ma con folate di vento abbastanza forte! A quel punto sono tentato di lasciar perdere ma ormai Serena si è convinta e del resto sarebbe un peccato non farlo!

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Prenotiamo per la tarda mattinata e ci presentiamo all’imbarco; veniamo pesati e distribuiti all’interno del piccolo aereo proprio tenendo conto della distribuzione dei Kg dei partecipanti! Si parte e la prima mezzora di volo è splendida. Dall’alto ci si avvicina al Canyon e le foreste di pini e cedri d’improvviso si arrestano per far spazio ad uno spettacolo da togliere il fiato. Il canyon è lungo 446 km largo fino a 29 km e profondo fino a circa 1.800 metri. Lo strapiombo sotto le ali del nostro piccolo aereo è incredibile e mi chiedo cosa avessero provato i primi esploratori trovandosi davanti questo fenomeno naturale e come gli indiani del posto avessero imparato a viverci rispettandolo e adattandosi ai dirupi impervi delle sue pareti.

Il problema nasce dopo aver passato la linea di demarcazione tra foresta e canyon! L’aereo si abbassa verso l’interno, le folate di vento trasversale imbarcano l’aereo di tre quarti e tutta l’ora e mezza successiva diventa una montagna russa infinita che mi distrugge lo stomaco e mi rimpiangere la scelta fatta. Serena ha paura io semplicemente… sto male! Lo spettacolo è fantastico ma faccio fatica ad apprezzarlo fino in fondo perché devo concentrami per non vomitare. Una folata particolarmente pesante spinge l’aereo di traverso ma il comandate, forse abituato ai rodei si gira e mostrando il pollice alzato ci fa segno che è tutto ok!

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Scendo dall’aereo più verde di un pino marittimo e mi dirigo in bagno per buttare la testa sotto l’acqua fresca e ci trovo una ragazza tedesca, passeggera dello stesso volo, che in preda allo spavento non ancora passato si accorge di essere nel bagno degli uomini e comincia a scusarsi in tutte le lingue!

Torniamo in hotel, cerco di mangiare un po’ di pane per “fare fondo” e guardo Serena che tranquillamente mangia sandwich farciti! Ci riposiamo un’oretta e poi partiamo per delle piccole escursioni auto/cammino per vedere alcuni dei punti panoramici più belli… le immagini di seguito parlano da sole, semplicemente fantastico!

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Alla sera, con lo stomaco tornato alla normalità, facciamo visita al ristorante El Tovar; vista spettacolare sul canyon e bistecca altrettanto spettacolare nel piatto! Peccato per il costo, specialità del ristorante, altrimenti ne avrei volentieri mangiata un’altra!

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Prossima tappa Page, sempre in Arizona, verso Lake Powell e Antelope Canyon!

 

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