VERSO LA FINE DEL MONDO

Dalla provincia del Chubut e dalla splendida accoglienza riservataci da Veronica e Daniel prendiamo l’ennesimo bus a lunga percorrenza che ci porterà nella cittadina di Rio Gallegos, tappa obbligata per poi, il giorno seguente, spostarci di nuovo verso Ushuaia, la città più a sud del mondo, del nostro viaggio e la fin del mundo prima dei ghiacci perenni dell’Antartide.

Il viaggio per Rio Gallegos dura 18 ore con partenza prevista per le 13.10… Ora, la puntualità non è affare Argentino ed infatti il bus lascia il terminal di Puerto Madryn alle 16.30, a questo punto mi domando e dico: ” ma se già indicare le 13 come orario diventa giusto un’indicazione di massima, c’è proprio bisogno di specificare che la partenza è prevista 10 minuti dopo le 13?! ”

Comunque sia ci accomodiamo sul bus e il trattamento che ci riservano è sicuramente di livello, film, poltrone reclinabili, snack e cena. Niente da dire e viaggio che nonostante sia infinito ci permette di riposare ed arrivare l’indomani nella ridente Rio Gallegos.

Ben presto ci accorgiamo che Rio Gallegos non ha proprio nulla per cui ridere… Città oggettivamente brutta, con prezzi esorbitanti e sistemazioni discutibili, ma, essendo tappa obbligata per la terra del fuoco, forse gli abitanti di questa zona se ne approfittano un po’. Cerchiamo di far passare il tempo in maniera costruttiva leggendo, chiamando casa o navigando in internet, andiamo a dormire presto perché l’indomani alle 8.30 parte il bus per Ushuaia.

Stavolta siamo in orario! Ci aspettano 12 ore di bus purtroppo senza la possibilità di reclinare i sedili su un mezzo vecchiotto ma decente sul quale, comunque, ci viene offerto uno snack e la visione di ben due film. Viaggiamo comunque di giorno e il paesaggio che ci circonda è fantastico!


Fuori dalle città fatiscenti la natura prende il sopravvento. Spazi immensi, orizzonti che fanno percepire quanto questa terra sia grande e maestosa, terreni incolti che servono da pascolo per una quantità infinita di pecore e guanachi, grandi “Estancias” che rompono, qua e là, la sintonia di quello che ci appare dai finestrini dell’autobus.

Da Rio Gallegos a Ushuaia ci sono 600 Km circa ma per arrivarci dobbiamo varcare il confine con il Cile; tutti giù dal bus, controllo passaporti, timbro di uscita dall’Argentina e timbro di ingresso in Cile. E menomale che siamo in bassa stagione e l’operazione non porta via più di 40 minuti!

  
 Passiamo quindi con un ferry lo stretto di Magellano e percorriamo 200 km di strada non asfaltata per raggiungere nuovamente il confine tra Cile e Argentina! Questa volta però le due dogane sono divise da circa 20 km  e quindi doppio controllo, doppia sosta, doppia coda per i controlli e i timbri, doppia attesa!

  
   Ormai è buio ed arriviamo a Rio Grande, ultimo stop previsto a 100 km da Ushuaia, che sono le 18 in ritardo di circa due ore sulla tabella di marcia. Ne perdiamo ancora una circa perché si fulmina una lampadina degli anabbaglianti del bus e quindi, nel villaggio di Tolhuin ci aspetta un’ulteriore sosta mentre l’autista tuttofare ripara il danno. È buio e possiamo solo intuire il paesaggio che ci circonda mentre ci avviciniamo ad Ushuaia; montagne innevate e foreste, tratti andini di curve continue che sfociano nel mare. Vediamo le luci della città che si riflettono nelle acque del canale di Beagle… Ora è tardi, domani, quando sorgerà il sole (verso le 9.45!), potremo vedere com’è la fine del mondo!

  

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