VALPARAISO

Ripartiamo dalla Valle Colchagua alle 10 di mattino per un tragitto che in “sole” cinque ore ci porterà a Valparaiso, seconda città per importanza del Cile posta sulla cosa a circa un’ora e quaranta minuti dalla capitale Santiago.Valpo, così come viene chiamata colloquialmente la città, è chiusa tra le montagne e il mare e il centro abitato è quindi un intricato labirinto di viuzze e vicoli che si arrampicano sui 43 Cerros (colline) che si affacciano sull’Oceano Pacifico. Prenotiamo l’Hostal Boutique Portobello proprio su uno di questi colli collegati, con la città bassa, da dodici funicolari che servono da alternativa ai mezzi di trasporto di superficie

  
  

La scelta dell’hotel si rivela ottima perché vicina a tutti i punti di interesse della città ma soprattutto per la cortesia e l’ottimo trattamento riservatoci da Claudio, proprietario e gestore della casa che da 170 anni resiste alle innumerevoli prove che Valpo, tra terremoti e incendi, ha dovuto subire. Tra le mille indicazioni e spunti che Claudio ci da sulla città c’è anche, infatti, il luogo, all’interno della casa, dove posizionarsi in caso di scosse telluriche!!! Alla fine, arriviamo che la giornata è quasi finita e quindi, dopo un po’ di riposo decidiamo di mangiare finalmente, dopo tanta carne in Argentina, un po’ di buon pesce. Dopo un aperitivo a base di Pisco, distillato tipico simile alla grappa, ordiniamo una parillada di mariscos che quasi facciamo fatica a finire data l’enorme porzione ad un costo decisamente basso se confrontato non solo all’Italia ma manche alla vicina Argentina.   

     Il giorno seguente, dopo un’abbondante colazione, usciamo alla scoperta della città e, in particolare, dei due colli più pittoreschi patrimonio dell’Unesco, il Cerro Alegre e il Cerro Conception. Saliamo al colle con uno dei folkloristici ascenor e ci immergiamo in questo dedalo di viuzze strette ma coloratissime! Ogni casa ha tonalità pastello diverse e ogni angolo nasconde un murales, una scalinata o una vista mozzafiato sulla baia sottostante.    

     I quartieri non hanno qualcosa in particolare da vedere, sono essi stessi una sorta di museo a cielo aperto dove ogni angolo e scorcio potrebbe essere soggetto per quadri o fotografie d’autore.

Scendiamo dopo pranzo nella parte bassa della città nella vecchia zona portuale, decadente è decaduta dopo che l’ultimo incendio del 2014 ha spopolato il quartiere; decidiamo quindi di fare la spesa per usufruire, la sera, della cucina messa a disposizione dall’hostal.

Il pomeriggio lo passiamo invece camminando verso Playa Ancha, piccola spiaggia dominata dal faro di punta Santo Angel, ritornando poi verso il nostro alloggio con una lunga passeggiata lungo Oceano che ci mette tranquillità anche se, a dire il vero, gli ultimi 10 minuti si passa nel caotico fermento del porto mercantile da dove, ogni giorno, salpano navi cariche di container che trasportano frutta, principale attività svolta nelle valli che collegato la capitale a Valparaiso.

  
    

Cucino una leggera pasta con le verdure e Claudio incuriosito mi chiede consigli e dettagli sulla cucina italiana… Il piccolo dialogo si trasforma in una lezione di cucina completa durante la quale spiego come preparare, nell’ordine: pesto alla genovese, carbonara, sugo di noci e melanzane alla parmigiana! A pensarci bene avrei dovuto chiedere uno sconto sulla camera!!!   

  

Il giorno seguente lo passiamo completando la nostra visita alla città; vediamo la casa di Pablo Neruda e scendiamo dalla cima del cerro Bellavista, dove è ubicata la casa, fino al mare dove ci concediamo una pausa per un churrasco palta e per una passeggiata sul viale che costeggia il Pacifico. Nel pomeriggio vediamo uno degli ascensor della città, diverso dagli altri perché non si tratta della solita funicolare ma di un vero e proprio ascensore che parte dai sotterranei della città per salire al Cerro Polanco.

  

  

Onestamente bella città che però, al di fuori di tutti i percorsi turistici, mantiene quell’anima trasandata e decadente che si rispecchia nella sporcizia e nel rumore di fondo tipico delle città sudamericane.

ILa sera la passiamo ancora con Claudio con il quale condividiamo le differenti opinioni sui nostri rispettivi paesi scoprendo che forse è l’anima Latina quella che ci accomuna sia nelle cose belle ma anche nell’incapacità gestionale della cosa pubblica per cui ormai siamo famosi dovunque!

Andiamo a dormire tardi e domani sveglia presto perché ci aspettano 7 ore di bus verso La Serena, cittadina costiera coloniale 600 km a nord di Valparaiso.

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