La nostra amica Shall aveva ragione… L’Otago è bellissimo! La cosa poi che colpisce più di tutto è il cambio repentino di clima a cui assistiamo.
Dopo aver oltrepassato le montagne che dividono al zona dei ghiacciai e la West Coast con la regione dell’Otago, in circa cinque minuti siamo passati da nuvole basse e temperature tardo autunnali ad un cielo terso, un sole splendente e ad un panorama che francamente ci mancava; solo il vento spazza in maniera imperiosa gli ampi spazi a cui le montagne hanno lasciato spazio.
Il lago Hawea ci si parla davanti in tutta la sua maestosità; acque blu si alternano ad un azzurro cristallino e le aride montagne spazzate dal vento fanno da cornice a questo splendido specchio d’acqua.
Questa zona è una delle zone più turistiche di tutta la nazione; le persone vengono attirate dalle grandissime possibilità che la regione ha da offrire in tutte le stagioni. D’estate kayak, trekking, Mountain bike, parapendio, di inverno sci e tutti gli sport invernali. La particolarità risiede nel clima piuttosto mite anche nella stagione fredda che consente di sciare sulle alture e praticare tutti gli sport “estivi” nella zona lacustre.
Il lago Hawea confina con un altro grande lago Alpino; il Wanaka città natale della nostra amica Shall e luogo dove passeremo tre giorni.
Wanaka è una piccola cittadina dove si trova di tutto! Il piccolo centro pieno di negozi e ristoranti e le fantastiche zone residenziali che si affacciano sul lago. Pranziamo anche presso un food truck, i classici camioncini da street food tanto di moda nei paesi anglosassoni. Il camioncino ci è però stato consigliato da Shall perché gestito da sua sorella Julia… Niente da dire, tacos e burritos fantastici!
I giorni passano in fretta tra lunghe camminate lungo il fiume Clutha, arrampicate verso la Iron Mountain da cui si gode una vista spettacolare e nella valle Matukituki da cui si vede il Mount Aspiring meta preferita da arrampicatori ed escursionisti.
Visitiamo la cittadina di Queenstown, vera località elitaria della regione, passando per la valle di Cardrona, piena di fiori e fiumiciattoli che corrono a valle.
Abbiamo una casa in condivisione con una ragazza Lettone che però, non essendo quasi mai a casa, ci lascia “campo libero” a cucina, lavatrice etc!
Finalmente si cucina con tutti i crismi e devo dire che l’agnello accompagnato da una bottiglia di Pinot Noir della zona mi è venuto proprio bene!
Dalla zona dei grandi laghi ci spostiamo verso la costa attraversando la regione del Central Otago con i suoi vigneti, i suoi frutteti e i piccoli villaggi fondati dagli emigranti scozzesi attorno alla fine del diciassettesimo secolo.
Molto bello il piccolo insediamento di Cromwell anche se per la verità tira in aria gelida e visitiamo tutto piuttosto in fretta.
Verso la cittadina di Alexandra schiviamo per circa 10 minuti una forte grandinata e i prati, al nostro passaggio, sembrano ricoperti di alcuni centimetri di neve, in realtà piccoli chicchi di grandine ricoprono tutto dando all’area una parvenza invernale.
Arriviamo quindi a Dunedin dove pernotteremo per tre notti visitando la costa e subito ci accorgiamo di come la città è il paesaggio circostante ricordino in maniera inequivocabile la Scozia o alcuni paesi del Nord dell’Inghilterra. Le costruzioni neo gotiche di chiese, college e vecchie residenze sembrano essere state trasportate magicamente dalle Highlands scozzesi e anche il clima purtroppo non fa che aumentare questa sensazione.
La città è anche il punto di partenza per la visita alla penisola di Otago; coste riparate verso l’isola e mari burrascosi dalla parte dell’oceano Pacifico, verdi pascoli con numerosi greggi di pecore e colonie di pinguini dal becco giallo e albatross a far da cornice alla penisola.
Tratto bellissimo di costa anche se forse un po’ troppo piovoso! Domani è un altro giorno e ci si sposta a Christchurch, punto di partenza della nostra avventura nell’isola del sud, da dove avremo l’aereo per Auckland, per l’isola nord e per i nostri ultimi 13 giorni di viaggio!