AREQUIPA

E dopo Santiago salutiamo anche il Cile e ci apprestiamo a visitare la quinta nazione del nostro lungo viaggio. La partenza dalla capitale cilena verso quella peruviana si rivela una semi Odissea. Passiamo 10 ore in aeroporto perché purtroppo il nostro volo è stato spostato alle 5 del mattino e quindi lunghissima e noiosissima attesa che sembra non finire mai.
Dopo quattro ore di volo raggiungiamo finalmente la città di Lima che, però, decidiamo di non visitare; le persone che abbiamo incontrato nel viaggio ne hanno parlato decisamente male e preferiamo dedicare questi ultimi quindici giorni di Sudamerica a delle mete che da sempre ci hanno fatto sognare come Arequipa, il Lago Titicaca e il Macchu Picchu!
Sicuramente Lima avrà i suoi lati positivi ma l’impatto, una volta usciti dall’aeroporto e preso il taxi verso il centro, non è sicuramente dei migliori. La capitale peruviana si presenta come un agglomerato informe e piuttosto caotico di case decadenti, quartieri difficili, traffico impazzito e quella lieve sensazione di insicurezza che risulta abbastanza palpabile.
Raggiungiamo il quartiere di San Isidro e il terminal dei bus dopo due ore buone di viaggio e rimaniamo invece piacevolmente sorpresi dalla qualità del trasporto terrestre peruviano e dalla compagnia Oltursa! Sala vip dove passare le altre nostre cinque ore di attesa, bus con Wi-Fi, sedili reclinabili a 180 gradi, cena a bordo e schermo su ogni sedili con ampia scelta di film!
Arriviamo ad Arequipa al mattino presto dopo essere saliti a 2.500 metri nella seconda città del Perù per numero di abitanti, nonché vecchia capitale del paese e città coloniale fondata nel 1540 da Gabriel Manuel de Carbajal. Il nome deriva dalla lingua Quechua; quando i guerrieri Inca, affascinati dalla città, chiesero il permesso al generale Manco Capac di fermarsi e stabilizzarsi nella zona lui rispose: “Ari Quipay” cioè “fermatevi qui”.
L’impatto della periferia è, come quasi sempre accade in Sudamerica, abbastanza impressionante per il grado di povertà e di confusione a cui purtroppo si fa l’abitudine.
Il taxi, per solo 3 €, ci porta al nostro ostello; leggermente fuori dal caotico centro e dalla Plaza das Armas ma comunque comodo e molto economico (19 € a notte).

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Plaza das Armas, Arequipa

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Cattedrale, Arequipa

Il primo giorno lo dedichiamo al riposo vista la sfacchinata per arrivare qui; pranzo leggero, un giro per la città e poi sfruttiamo il Wi-Fi della camera per organizzare i giorni a venire e per chiamare a casa.
Il giorno seguente dopo una colazione a pane burro e marmellata usciamo a visitare veramente la città.
Il centro di Arequipa è veramente favoloso: la città, benché caotica con i suoi 3000 taxi che sfrecciano senza rispettare limiti e pedoni, è accogliente e pulita.

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Casa del Moral, Arequipa

La Ciudad Blanca, per via della pietra vulcanica bianca con cui è stata costruita, è un intricato dedalo di viuzze su cui si affacciano vecchie case padronali costruite intorno ad un cortile centrale e numerose chiese dalle facciate imponenti.
La piazza principale con la sua isola verde centrale è una piccola oasi di pace nel traffico caotico che la circonda.
Visitiamo la cattedrale, più volte ricostruita dopo altrettanti terremoti e alcune case coloniche dai colori vivaci.
A cornice della città i tre vulcani Pichu Pichu, Chachani e Misti. Quest’ultimo ancora attivo.

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Vulcano Misti sullo sfondo

La sera scopriamo uno dei motivi che rendono un viaggio in Perù degno di essere fatto: la comida peruana!
In Perù si mangia veramente bene! Cucina varia, piatti ricchi e accostamento di sapori veramente azzeccato. Mangiamo antipasti misti e carne di Alpaca, tenera e ottima.

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Alpaca alla Strogonoff

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Plaza das Armas by night

Il giorno seguente lo dedichiamo alla meraviglia del Monastero di Santa Catalina: praticamente una città nella città! Le monache di clausura ci sono ancora ma trasferite in una struttura moderna; gli edifici che si visitano, attivi fino al 1963, sono stupendi. I cortili si alternano a chiostri, le celle delle monache si affacciano su vere e proprie vie a formare quasi dei piccoli quartieri e gli spazi comuni come cucina e refettorio sono immensi.

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Chiostro del silenzio, Monastero Santa Catalina

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Calle Cordoba, Monastero di Santa Catalina

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Chiostro Los Naranjos, Monastero di Santa Catalina

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Chiostro principale, Monastero Santa Catalina

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Decidiamo di passare ancora un giorno in questa bella città rilassandoci e godendo della cucina e della temperatura finalmente gradevole. Pianifichiamo anche un’escursione di due giorni al Canyon del Colca, meta che anticiperà due delle località più famose del Perù: il lago Titicaca e Cuzco con il Macchu Picchu.

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2 pensieri su “AREQUIPA

  1. RagazI non ho più parole
    In questo caldo tropicale che da ormai attanaglia la nostra Italia, leggere il vostro racconto mi fa sentire più fresco ma soprattutto si respira un po’ di vacanza anticipata…..
    Continuate così
    Un abbraccio

    Piace a 1 persona

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