New York… Cosa dire di questa città che non sia stato già raccontato con ogni mezzo possibile ed immaginabile?
La nostra New York è stata una città al di fuori di tutti gli itinerari turistici più conosciuti perché la Statua della Libertà, l’Empire State Building, Times Square le avevamo già viste e visitate nelle nostre visite precedenti e quindi ci siamo immersi in quello che costituisce veramente l’ossatura della grande mela, le persone ed i quartieri.Persone che abbiamo rivisto con piacere come Marco che ci ha piacevolmente intrattenuto davanti ad un paio di birre ed un Hamburger e che ci ha fatto conoscere la sua realtà di espatriato in cerca di quelle opportunità ormai negate in Italia.
Persone che ci hanno sorpreso ed allietato come Salvatore, titolare della pizzeria Rosario’s, immigrato negli States nel 1963;
una personalità vulcanica ed una fucina di storie ed aneddoti visti da chi l’America l’ha vista cambiare in prima persona, da chi ha vissuto il Lower East Side e ne ha respirato le trasformazioni. Dalla New York vista da un ragazzino di 15 anni che per la prima volta si trova in un territorio così vasto e diverso dalla Sicilia natia alla New York della contestazione e della guerra in Vietnam, dalla spumeggiante e devastante vita degli anni 80 fatta di trasgressione e droga alla tragica testimonianza di una città colpita al cuore dagli attacchi alle Torri Gemelle.
Le persone semplicemente incontrate per strada; New York è multietnica, incredibilmente diversa e piacevolmente sorprendente. Affacciati a qualsiasi vetrina di ristorante o bar non credo sia possibile vedere passare sul marciapiede più di cinque persone della stessa razza è, inoltre, nella grande mela si respira quel senso di libertà che permette ad ognuno di vestirsi, acconciarsi o conciarsi come vuole senza che nessuno ci faccia troppo caso.
Le persone fanno la città e fanno i quartieri: l’East Village con i suoi locali anticonformisti e con i suoi migliaia di ristoranti di qualsiasi tipologia di cucina, Greenwich con l’università e i suoi edifici storici, il West Village con le suore splendide e signorili case basse, Chelsea con i suoi negoI i suoi mercati e quel fantastico progetto di riqualificazione che è l’Highline, il Meatpacking con le sue botteghe snob, Soho a tutto shopping, Brooklyn e le sue residenze tranquille, Battery Park e l’Hudson shore per respirare un po’ di atmosfera marina, il nuovo WTC per ricordare e ripartire e Central Park per una sana corsetta domenicale.
Certo non è tutto oro quello che luccica e le contraddizioni in un paese così fortemente competitivo e performante possono portare ad una certa alienazione e mancanza di contatti come siamo abituati noi italiani ma è altrettanto certo che questo sia un paese dinamico, vivo e ricco di opportunità.
Vuoi fare qualcosa? Nessuno ti mette i bastoni tra le ruote, la burocrazia è ai minimi termini e la meritocrazia esiste veramente! Caotica, enorme è diversa ma tutto funziona.
L’immobilismo italico sembra lontano anni luce qui e si respira un’aria sicuramente diversa! Prendiamo spesso ad esempio gli Stati Uniti e cerchiamo di copiarli in tutto e per tutto ma il risultato è quasi sempre ridicolo. La società è diversa e molte cose purtroppo non sono replicabili se non si parte dall’assunto che il cambiamento necessario deve per forza di cose partire da una revisione delle basi: investimenti sulla persona, senso civico e di appartenenza, meritocrazia, unione e coesione.
New York è stata e credo sarà la porta di ingresso privilegiata per tante persone che qui cercano di vivere meglio, di realizzarsi o solamente di scappare da situazioni complicate. Qualsiasi sia il motivo la città spaventerà, mostrerà i suoi lati positivi e le sue immense difficoltà ma, di sicuro, offrirà a tutti una possibilità.
Dopo sei giorni di camminate intense ci apprestiamo a prendere il prossimo aereo verso un paese che ci incuriosisce e ci affascina: atterraggio a Vancouver e poi un mese di Canada! Salutiamo New York che ci ha accompagnato in questo soggiorno che è un po’ sembrato vacanza dal viaggio!
Ci aspetta la natura selvaggia del Nord America e altre storie ed amici da incontrare che, come qui, ci hanno arricchito ed insegnato qualcosa.